I motori sono ancora tiepidi dal Torneo di Treviso e un nuovo impegno si profila per l’Under 6 Bellaria.
Concentramento “balneare”, quello del 20 Maggio, per i nostri piccoli rugbisti in erba. Balneare innanzitutto per il luogo: a fare da cornice a mete, mischie e quant’altro c’era Piombino, stretta in un lussurioso abbraccio tra l’omonimo promontorio ed il Golfo di Baratti. Balneare perché le squadre con cui ci siamo confrontati (Cecina, San Vincenzo, Isola d’Elba, Livorno e, ovviamente, i padroni di casa) erano tutte costiere. Balneare nel senso vero e proprio perché dopo il terzo tempo qualcuno al mare c’è andato davvero!
A bordo campo comunque si scherzava poco. Col sole cocente, mitigato per fortuna da una leggera brezza marina, bastava chiudere gli occhi e dare libero sfogo alla fantasia per ritrovarsi catapultati su qualche spiaggia. Quindi, con il refrain degli Statuto in testa (“…sole, mare, ma che caldo fa…”), tra creme solari e maschi alpha, si parte con il rugby.
L’inizio per i nostri mezzuomini verdeblu è stratosferico. Lo spirito di Treviso aleggia su di noi e nel giro di un tempo realizziamo cinque mete ai danni del Cecina. Dopodiché si cambia il campo e si cambia anche storia. Una folata di salmastro ci frastorna e gli avversari ci restituiscono il favore. La prima partita termina in parità (5-5). Lo sconforto è grande. Si mastica amaro.
I successivi tre scontri con Lions Livorno A e B ed il Rufus San Vincenzo sono una Caporetto in salsa pontederese. Nonostante la grinta infinita dei nostri, la passione profusa dai coach (“Biondo! Alle gambe!”: una perla di Riccardo che entrerà negli annali), le incitazioni da bordo campo e qualche Pan di Stelle somministrato sottobanco non si riesce quasi mai a sfondare.
Urge un moto d’orgoglio che non tarda ad arrivare. I nostri campioni in miniatura rialzano la testa e riescono prima a rimontare e pareggiare con l’Etruria Piombino (squadra ostica) e poi a vincere i due match conclusivi con San Vincenzo B ed I Pesciolini dell’Isola d’Elba.
Al di là dei risultati e dei meri numeri, ci rimane la soddisfazione che i nostri ometti continuino la loro crescita sportiva ed umana. Sempre più consapevoli di come si sta in campo e sempre più coesi fuori.