In vista della ripartenza della stagione sportiva anche per la squadra Seniores diamo la parola ai coach Riccardo Squarcini e Gianluca Orsi per conoscere il loro pensiero e le loro sensazioni sull’annata che sta per cominciare e più in generale sullo stato di salute del nostro sport.
Partiamo dall’ultimo arrivato Gianluca, che in realtà è un illustre ritorno in quanto il neo coach è stato uno dei fondatori del Bellaria Rugby.
Gianluca, dalle ultime presenze sulla panchina del Bellaria è passato qualche anno, cosa provi a “rientrare” in squadra dopo un periodo cosi lungo?
“Innanzitutto tanto entusiasmo perché il rugby mi è mancato. Nonostante che dopo la stagione sportiva 2014/2015 impegni di studio e di lavoro mi hanno portato lontano dall’attività in campo non ho mai smesso di seguire la squadra, ma le sensazioni che si provano ad allenare non sono neppure lontanamente paragonabili a quelle che si provano dall’esterno. Sono poi molto felice di poter riprendere il percorso interrotto affiancando un tecnico come Riccardo Squarcini, colui che mi ha insegnato tutto ciò che conosco su questo sport e che reputo una delle persone più competenti in materia. Infine, provo tanta emozione e orgoglio nel vedere il tipo di movimento che si è creato a Pontedera, soprattutto se ripenso agli inizi di questa avventura e da dove siamo partiti.”
Ti abbiamo sempre visto con piacere seguire la Seniores e spesso il movimento giovanile dagli spalti, cosa pensi del lavoro fatto fino a oggi?
“Non posso fare altro che complimentarmi con tutta la società e i ragazzi per il lavoro svolto e la dedizione che hanno dimostrato in questi anni. Penso che il livello del gruppo e la qualità del gioco si sono certamente alzati rispetto alla mia ultima stagione da allenatore, anche grazie al fondamentale apporto fornito dagli allenatori che si sono susseguiti nel corso delle stagioni e dai molti ragazzi delle under che oggi giocano stabilmente in prima squadra.”
E’ un momento dove è difficile fare piani, ma nello sport la programmazione degli obiettivi è un fondamentale imprescindibile, come vedi questo gruppo nel futuro a breve e lungo termine?
“Per quanto riguarda il breve termine sono ottimista perché la squadra è rimasta pressoché la stessa rispetto allo scorso campionato, in cui ha dimostrato di potersela giocare alla pari contro chiunque. Ovviamente, non appena avremo le indicazioni dalla Federazione su quando e in che modo riprenderemo a giocare, sarà nostro dovere lavorare duramente e dimostrare sul campo quanto valiamo.
Per quanto riguarda il lungo periodo, ritengo fondamentale il lavoro che verrà svolto nelle under nel corso dei prossimi anni, dato che le categorie giovanili costituiscono il futuro della prima squadra. Ad oggi posso dire che gli investimenti fatti dalla società per garantire ai giovani giocatori un’offerta formativa e tecnica di qualità rappresentano la giusta strada da seguire.”
Questo invece il pensiero di coach Riccardo Squarcini:
La stagione scorsa è stata un crescendo e si è conclusa con un grande match casalingo nel quale il Bellaria aveva battuto la prima in classifica. Cosa ti saresti aspettato se non ci fosse stata la chiusura obbligata?
Eravamo partiti con un obbiettivo alto: la vittoria del campionato, ma purtroppo le prime partite concluse con la sconfitta ci hanno precluso di raggiungere la vetta. Non siamo riusciti a trovare fin da subito i giusti ingranaggi, forse complici anche alcuni infortuni su pedine importanti.
Mi sarei aspettato ciò che stava di fatto succedendo ovvero un fine stagione in crescita: abbiamo chiuso con sei vittorie consecutive, risultati raggiunti grazie anche alla mole di lavoro effettuata dai miei ragazzi.
Non è facile partire con un gruppo seniores senza un campionato in mano e con tutte queste incertezze, quale pensi sia il giusto approccio?
Facile non sarà di certo, ma contiamo di mantenere lo stesso approccio di sempre, cercare i risultati divertendosi in campo. Sicuramente tanti ingranaggi saranno arrugginiti ma anche le altre squadre si troveranno nella stessa situazione quindi testa bassa e lavorare, partendo proprio dall’aspetto atletico e senza tralasciare tecnica individuale e movimenti di gioco.
Obiettivi a breve e lungo termine?
L’obiettivo di questo anno è riconfermarci in alta classifica, stiamo aspettando il prossimo consiglio federale nella speranza che vengano delineati i campionati e che si possa cominciare a lavorare programmando e preparando anche le competizioni. Per il futuro è auspicabile un aumento della qualità tecnica del gruppo grazie all’arrivo di molti ragazzi dalle under con un ottimo vissuto sportivo e magari a quel punto toglierci qualche soddisfazione con una promozione. È importante non fare passi più lunghi della gamba.
Leggiamo in questi giorni che alcuni Club di alto livello non si sono inscritti ai propri campionati ma hanno scelto di ripartire da categorie minori. Le motivazioni sono legate alla crisi economica e all’esigenza di rilanciare sul movimento giovanile, come vedi queste decisioni?
Sono decisioni più che legittime. La Fir non sta dando certezze e sicuramente la crisi sanitaria ha avuto e avrà ripercussioni economiche riducendo le disponibilità dei Club. Devono essere riproporzionate le priorità, diventa inutile investire importanti risorse economiche e umane in campionati che hanno limitata capacità attrattiva quando in primis non si riesce a sviluppare la base.
I giovani cresciuti all’interno del movimento sono la spinta fondamentale per ogni Club e mi auguro che un domani lo possa capire anche la Federazione.
Indossando la maglia da Direttore Tecnico, come vedi il percorso formativo del Club Bellaria?
Il percorso formativo del nostro club sta migliorando qualitativamente di anno in anno.
Investiamo molto nella formazione, ci rivolgiamo a professionisti, partecipiamo incuriositi ad ogni iniziativa Federale e non, alla ricerca di nuovi spunti. Partiamo da un ottima base di educatori cresciuti rugbisticamente nel Club, ragazzi che conoscono il rugby e ne condividono principi e valori. Oltre a loro, ad arricchire la proposta formativa, cerchiamo persone come Daniele Conflitto, Vincenzo Limone, o come sono stati Aldo Donato e Simone Morganti, che portano esperienze diverse ma di grande spessore. Sono molto orgoglioso di come stiamo lavorando sul campo!